Nicola Ratti, Donato Epiro, S/V/N e Discipula: sleep concert al Path Festival

Path festival 2017 – Lineup

Path festival 2017 ?#Lineup?Una produzione: Morse _Main Partner: ESU di VeronaPartner: ArtVerona Fiera d'Arte, Festival Veronetta, Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Soprintendenza di Verona, Accademia Belle Arti Verona, Associazione InterzonaGrazie al contributo di: APART, VISIVA, Zýmē, AGSM Verona

Pubblicato da Path Festival su Lunedì 11 settembre 2017

Video trailer di Path Festival: #fleshdance

La rassegna di musica e cultura elettronica chiamata Path Festival, promossa dall’associazione Morse _ con il patrocinio della città di Verona, andrà in scena dal prossimo 12 fino al 15 Ottobre, raggiungendo il felice traguardo della quarta edizione. Il tema di Path Festival 2017, condensato nell’hashtag #fleshdance, è lanciato nell’esplorazione delle zone di confine – fisiche e figurate – tra il digitale e l’umano, offrendo la colonna sonora appropriata, attraverso performance in ambito musicale ma anche talks e workshop, al progressivo dissolvimento di uno (di per sè non-reale) nell’altro (intrinsecamente reale) e viceversa, fino alla mutua ridefinizione ed espansione dei due domini.

Come riportato sul catalogo per ArtVerona: “il valore aggiunto dato dalla presenza del corpo alle nuove possibilità espressive in ambito tecnologico risulta evidente in molti degli eventi proposti [..], a partire dal lavoro di Pan Daijing, un ibrido di live set e performance art che mischia disturbanti pratiche fisiche con sonorità brutal e harsh noise; [..] nel lavoro di Andrea Belfi , l’elemento performativo si lega al gesto musicale ed assume [..] una connotazione sportiva, in cui la perfetta calibrazione dei movimenti interagisce con le possibilità tecniche delle strumentazioni elettroacustiche; come momento conclusivo del Festival [sarà proposto] uno sleep concert , curato da Nicola Ratti con Donato Epiro, Michele Lori di S/V/N e i milanesi Discipula, [che concluderà] simbolicamente la rassegna con un’esperienza di ascolto semi-cosciente in cui il corpo possa abbandonarsi ed abbandonare il suo ruolo centrale“.

Con questo articolo, vogliamo posare la nostra attenzione sulla serata (o meglio, nottata) che chiuderà Path Festival Domenica 15 Ottobre, a partire da mezzanotte fino alle 7 del mattino. Il formato sarà quello dello sleep concert, ascrivibile a diverse tradizioni culturali e momenti storici ma concretamente reso famoso da Robert Rich nei primi anni ’80, allora studente dell’università di Stanford (“Sleep Music – 22pm to 8am. Bring a sleeping bag”); il luogo sarà la cantina trecentesca monumentale dell’Ex Convento delle Clarisse di Corte Maddalene, interamente ristrutturato e riqualificato a partire dal 2010 ed in seguito a grossi sforzi economici da parte del Comune di Verona. Abbiamo contattato l’organizzatore incaricato da Path, ovvero Nicola Ratti, per approfondire le tematiche in gioco e soddisfare qualche curiosità, a partire dalla relazione tra i musicisti, pubblico e lo spazio della cantina. “La dislocazione spaziale, dovendo optare per la scelta più logisticamente semplice di posizionare un solo palco, non sarà dei musicisti ma, al contrario, delle fonti sonore, nel senso che posizioneremo le casse in punti dove queste abbiano senso di essere in relazione all’architettura dello spazio piuttosto che in posizioni canoniche e frontali“.

 

Ex Convento delle Clarisse, Cantina Monumentale

 

Nicola Ratti, nato a Milano nel 1978, già membro dei Ronin di Bruno Dorella e metà del duo Bellows assieme a Giuseppe Ielasi, ha inaugurato la propria carriera solista con l’EP autoprodotto One Day With My Fishing Umbrella, (2004) seguito dal CD Prontuario Per Giovani Foglie (2006), da multiple collaborazioni (Giovanni Lami, Sparkle in Grey, Mark Templeton) e da numerose uscite negli anni successivi apparse su label come Anticipate Recordings, Die Schachtel, Holiday Records (i due indimenticabili Volumi di Ossario), Musica Moderna, Entr’acte. All’anno scorso risale Pressure Loss (Where to Now?), gemma di sperimentazione e composizione minimalista mediante synth modulari che nel corso degli anni hanno acquisito un ruolo chiave per Ratti, come testimoniato da questa intervista risalente allo scorso Gennaio tenutasi al Martin Pas Synth Shop di Torino.

A questi primi giorni di Ottobre risale invece l’ultimo lavoro in solo, chiamato The Collection, disponibile sulla Room40 di Lawrence English e accompagnato dall’artwork di c : pala (per acquistare il disco clickare qui). Il materiale che appare su The Collection è il risultato di una selezione che si è prolungata per diverso tempo, anche in maniera discontinua, operata da Ratti nel suo studio milanese senza particolari idee legate ad un concept preciso: “ad ogni modo, mi riconosco direttamente in questi suoni, e soprattuto riconosco il mio stesso spazio di lavoro, come se le identità degli oggetti che lo abitano si animassero di vita propria e si esternassero attraverso suoni e fenomeni acustici – nonostante, in realtà, nulla sia stato concretamente registrato lì“. “Quest’album”, continua, “rappresenta in un certo senso la sublimazione dei momenti da me spesi nello studio nelle occasioni in cui non dovessi gestire particolari scadenze o urgenze; momenti nei quali, cercando di fare qualcosa che potesse essere valido e meritasse di essere condiviso, mi sono trovato a confrontarmi direttamente con me stesso” . Nella serata veronese Ratti presenterà sicuramente qualche contributo estratto dal suo ultimo lavoro, anche se… “non ho ancora deciso precisamente che materiale portare ma sicuramente ci sarà qualcosa del disco!“.

Oltre che per il contenuto in sè del lavoro su Room40, a conti fatti una summa degli ultimi due anni di lavoro di Nicola Ratti con modulari e nastri, The Collection è importante anche per la nascita del rapporto collaborativo con Discipula, autori del videoclip per la traccia L6 ed inseriti nel programma dello sleep concert. Discipula è un collettivo che opera nel campo della ricerca artistica image / video, fondato nel 2013 da MFG Paltrinieri, Mirko Smerdel e Tommaso Tanini (rispettivamente un sociologo, un artista visuale e un fotografo) che crea progetti artistici incentrati sulla rappresentazione e creazione di immagini e sull’investigazione del ruolo di quest’ultime nel panorama multimediale contemporaneo: “images are political and economic tools, means of power and control whose ambiguous nature can be controlled to determine shifts in the perception of reality; [..] Discipula pays particular attention to the role of the viewer as well as to the act of looking as a form of political conscience” [via]. Questa dichiarazione programmatica si articola in modo particolarmente efficace in How Things Dream: Morpheus, intervento creativo che sarà fruibile per l’intera durata dello sleep concert della notte di Domenica 15 Ottobre, fino a Lunedì mattina.

 

Fotogramma del videoclip di L6, realizzato da Discipula

 

Come dichiarato da Nicola Ratti stesso, “per quanto mi riguarda ho provato amore a prima vista per il lavoro dei Discipula: sono stato conquistato dal loro Aura, di cui How Things Dream: Morpheus ne rappresenta una parte; ho iniziato a proporre delle forme di collaborazioni diverse e più creative che coinvolgessero anche la mia parte performativa all’interno di una loro idea e viceversa, e la nostra collaborazione proseguirà fino alla costruzione di un liveset che presenteremo a Milano a fine Novembre“. How Things Dreams: Morpheus è in particolare un progetto in fieri che – come suggerito dal titolo – indaga il mondo del sogno. “Nel corso di tutta la notte sarà visibile  l’intervento dei Discipula, quale occasione migliore di questa…“.

Proseguendo in rassegna la timetable (“[..] la scaletta sarà questa: io [Nicola Ratti] ad aprire le danze dal mezzanotte alle 2, a seguire sarà compito di Michele Lori musicare il sonno del pubblico fino alle 5 e, infine, a Donato Epiro sarà assegnata la fase del risveglio” ), arriviamo a presentare Michele Lori, assieme ad Enrico Gilardi uno dei fondatori ancora attivi del progetto S/V/N/ (SAVANA), il programma artistico e rassegna musicale con base a Milano incentrato sulla ricerca sonora e multimediale, condotto reinterpretando gli spazi urbani più suggestivi della città. Della folta attività dell’organizzazione segnaliamo senz’altro la nuova collaborazione con Euphorbia ⇔ εὖ eû  e Frequente che si terrà nei prossimi mesi fra Standards e l’Hangar di Macao: il primo appuntamento è andato in scena ieri (maggiori informazioni al questo link), e si proseguirà il 13 Ottobre, due giorni prima dello sleep concert, proprio con Donato Epiro e la sua inedita composizione per laptop e due tape deck chiamata ‘L’Origine degli Uccelli’, ascoltabile solo dal vivo e non su supporto.

Abbiamo chiesto allo stesso Michele di S/V/ di fornirci un commento anticipando qualche dettaglio del suo djset: “mi è capitato di suonare a uno sleep concert in precedenza ed è stata l’esperienza migliore delle volte in cui mi è capitato di suonare. In quell’occasione, oltre a dell’ambient scuro anni 90′ (:Zoviet * France, Troum, Maeror Tri) avevo usato dei vinili con dei locked groove, delle parti di piano di Terre Thaemlitz e musica concreta (principalmente Luc Ferrari); il set che proporrò durante lo sleep concert ne sarà un’evoluzione: dovrà essere suonato a notte fonda, quando quasi tutto il pubblico dormirà o sarà in uno stato fra sonno e veglia. E’ la situazione che preferisco, ci saranno dei beat sparsi molto rallentati, qualche registrazione ambientale e alcune tracce tratte dal sonoro di film horror contemporanei“. Una selezione da non perdere, insomma.

 

Donato Epiro Live all’Italian New Wave Second Annual Summit, 2017

 

Concludiamo presentando l’act che opererà il risveglio sul pubblico, ovvero il live set Donato Epiro: compositore di Taranto già metà del leggendario duo Cannibal Movie con Gaspare Sammartano, è apparso quest’anno su Loopy con il lavoro spartiacque Rubisco, magistrale catalogo di sperimentazione aggiornato al 2017 e da lui stesso descritto come una possibile colonna sonora di una deriva post-rave. Oltre alle produzioni in solo, Donato Epiro cura la triangolare etichetta Canti Magnetici assieme al già citato Sammartano e ad Andrea Penso (uscito nel 2016 su Joy De Vivre con Esserci Animale, Momento I – III), la cui attenzione è rivolta alla ricerca di suoni anomali, parole ed immagini estrapolate dal mondo naturale, culturale e scientifico. Il set che sarà proposto da Donato Epiro in chiusura di Path Festival (reminder: dalle 5 alle 7 di mattina) sarà un’ideale prosecuzione / espansione dell’estetica, del focus e delle tematiche di Canti Magnetici: “sarà un set ibrido, in cui mie composizioni si alterneranno ed interagiranno con una selezione di lavori del nostro catalogo (alcuni inediti), assieme ad una serie di registrazioni relative al fenomeno della metafonia che da qualche anno ricerco e raccolgo“.

Il nostro invito è quello di riservarvi qualche giorno per il Path Festival, la città di Verona e lo sleep concert di cui ci siamo occupati. Nonostante comprendiamo quanto possa essere complicato ed impegnativo recarsi sul luogo di lavoro di Lunedì – per altro dopo 7 ore passate in stato di semiveglia, sdraiati in un convento cullati da composizioni astratte, droni e rumori di sorta -, ci sbilanciamo nell’affermare che ne varrà totalmente la pena. “Questa proposta da parte del Path mi è sembrata subito interessante” conferma Nicola Ratti: “mi ha attirato la possibilità di poter scegliere una programmazione concentrata in una notte piuttosto che in una stagione, cercando di garantire una continuità ed interazione sia tra i musicisti conivolti che il pubblico. Si tratta senza dubbio di un rapporto orizzontale“. Maggiori informazioni, programma e ticket sono disponibili al link http://www.pathfestival.it/. Ci vediamo lì!

 

Torna a farsi sentire con urgenza il valore del corpo: un corpo fatto di carne, di muscoli, di sangue, di sudore; un corpo ingombrante, disturbante, scomodo; un corpo forzatamente esibito, che turba le architetture apollinee di una certa estetica musicale per entrare con forza a reclamare la sua presenza rivoluzionaria. La carne da un lato, la danza dall’altro, forze creatrici di una comunità che ritrova nell’esperienza estetica e nell’elemento rituale elementi di espressione, di lotta, di bellezza.

 


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