listen: https://soundcloud.com/violet-poison/diana-berti-tragedy-of-the-uncommons-cuss-fetish
buy: http://cussfetish.bigcartel.com/
TRACKLIST
01 The Secret Garden Inside Our Lives
02 The Wonderful Illusion You Made Me Live
03 It Will Hurt Me If You Vanish
04 Our Unrational Mysterious Attraction
05 Our Hearts Were Broken By A Cold Data Transmission
06 A Fragile Bird Out Of The Nest
07 Your Precious Learnings To Get Me Some Self-Esteem
08 Our Little Shy Steps Together
09 I Can See The Universe Into Your Eyes
10 The Tiny Shadows Of Our Sublime Intimacy
11 One Day Our Hearts Will Collide Again
“La metafisica e la spiritualità dell’Amore”
Diana Berti è l’ultima (finora) incarnazione di Francesco Baudazzi, musicista / anarchico / nostalgico dalla provincia di La Spezia, meglio noto come Violet Poison, con releases all’attivo su un ampio numero di importanti labels. Tragedy of the Uncommons è la tape di debutto dell’alias, mentre altre novità in tema sono già apparse sul soundcloud officiale (dal quale è possibile ascoltare due tracce della cassetta in questione). La label sulla quale è uscita lo scorso Halloween è l’americana Cuss Fetish, con poche decine di tape-releases disponibili ed una tematica per le artwork imperniata sull’utilizzo del rosa violaceo su toni grigi e neri. Un matching perfetto, insomma, con il Viola (inteso come femminilità, sensualità ed anti-misoginia) della produzione musicale dell’artista negli ultimi anni.
“Diana Berti è Alessandra Acciai nel film “Il Gioko” (1989), thriller/giallo di Lamberto Bava per il circuito Reteitalia“. Le parole di presentazione forniteci da Francesco Baudazzi stesso indirizzano l’ascoltatore inquadrando il contesto di fruizione ottimale della tape: “Di [lei] mi ha colpito la fragilità: un po’ insicura ma molto intelligente, [..] derisa e scansata dagli abitanti del suo paese [..] (qui mi rifaccio al titolo dell’album, la tragedia delle persone non comuni)”. Alcuni dialoghi del film, in particolare, compaiono in diverse tracce (11 totali, per poco più di 47 minuti) pesantemente distorti con delay e riverberi, e servono sia per “sottolineare i momenti più drammatici” che per descrivere una più o meno precisa narrazione all’interno della tape stessa. Pensare Tragedy of the Uncommons come l’ipotetica soundtrack di un film onirico mid/fine 80s a produzione low-cost non è così fuori luogo d’altro canto: l’esempio più ecclatante a favore di questa tesi è il sorprendente finale di One Day Our Hearts Will Collide Again – ma avremo modo di ritornare sulla traccia attraverso una breve scansione pezzo per pezzo nel corso della recensione.
“Di [lei] mi ha colpito la fragilità: un po’ insicura ma molto intelligente”
Complessivamente, la release descrive una divagazione ambient / synth-etica priva di beat (ad esclusione della già citata traccia conclusiva). Lo strumento cardine è il sequencer, il quale concretizza una sorta di impenetrabile e nebulosa cortina di fumo che si ripete e ritorna ciclicamente ed ossessivamente, “con piccole e quasi impercettibili variazioni. Scala Dorica, Korg Poly 800, distorsori, riverberi, delay ed, ogni tanto, un ring modulator tirato quasi totalmente giù, a creare una sorta di scansione ritmica.” Le fonti di ispirazione sono Suzanne Ciani (Seven Waves, 1982), Erik Satie (Gymonopédies), Enno Velthuys, “jingle/sigle di programmi di magia di tv private anni ’80”, e o.s.t. di momenti onirici di “gialli/thriller/horror ad impianto metafisico […] mi viene in mente “Phenomena” di Argento”.
Il colore è Rosa, questa volta: il suono è privato della connotazione sensuale/sessuale del Viola. Appunto, della Metafisica e della spiritualità dell’Amore l’artista intende raccontarci: in tal senso, i titoli delle tracks sono assolutamente esplicative e portavoce di un forte sentimento di tenerezza e adorazione. La tape rappresenta un affresco (a tratti desolante, in verità) che in un primo momento può apparire distante dalla concezione tipica di Amore e complicità. Ad un’analisi più approfondita, invece (per la quale è necessaria una disinteressata opera di immedesimazione), il legame suono / sentimento è evidente tanto da essere sopraffacente. Tragedy of the Uncommons è la realizzazione in musica della Fine, è l’estrinsecazione della realtà dell’Amore e della profonda presa di coscienza del Niente. Amore nella sua intima essenza, effettivamente Reale, e per questo irreale rispetto a ciò che l’essere umano è in grado e disposto ad accettare come Vero (rinnegando la Morte). La tape è la minuziosa descrizione dell’idea di Amore così come apparirebbe nell’Iperuranio.
“In un momento / Sono sfiorite le rose / I petali caduti / Perché io non potevo dimenticare le rose / Le cercavamo insieme / Abbiamo trovato delle rose / Erano le sue rose erano le mie rose / Questo viaggio chiamavamo amore / Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose / Che brillavano un momento al sole del mattino / Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi / Le rose che non erano le nostre rose / Le mie rose le sue rose. / P.S. E così dimenticammo le rose.”
Dino Campana
Questi versi accompagnano la traccia di presentazione della tape, The Secret Garden Inside Our Lives, la quale delinea un ambiente profondamente intimo, in cui i suoni vengono trasmessi attraverso un riverbero di luce – come un riflesso lunare filtrato dai vetri di una stanza scura. The Wonderful Illusion You Made Me Live descrive un’atmosfera di sogno dal quale non si riesce (nè si vuole) uscire, intrappolati e sedotti da visioni ammalianti. Un crescendo di distorsioni introduce It Will Hurt Me If You Vanish, in cui melodie subacquee (forse per sottolineare il senso vorticoso legato allo svanire del titolo) si arricchiscono di particolari metallici progressivamente sempre più graffianti. L’acida pioggia di Our Unrational Mysterious Attraction caratterizza la traccia più “Violet Poison-like” della tape – a posteriori, conoscendo la vera identità di Diana Berti, è improbabile non notare determinate similitudini tra i due alias. In Our Hearts Were Broken By A Cold Data Transmission è ben riconoscibile un telefono che squilla all’interno del pattern, riprendendo uno dei momenti di maggiore tensione del film di Bava. Profondamente riflessiva è invece A Fragile Bird Out Of The Nest, nella quale i dialoghi presi dalla pellicola risultano quasi comprensibili.
[Suzanne Ciani recording Fifth Wave]
Your Precious Learnings To Get Me Some Self-Esteem è un pezzo scandito da rintocchi di campane funebri low-pitched che definiscono una sensazione fastidiosa di tagliente oppressione. Per certi versi rilassante e pacata è Our Little Shy Steps Together, la quale delicatamente sfuma in I Can See The Universe Into Your Eyes, una delle track più memorabili della tape: I Can See The Universe è il sognante e spensierato romanticismo raccontato in un loop a 8 bit (nonostante di suoni sottocampionati non venga fatto uso), arricchito di lievi stonature, che un attento fruitore può percepire e magari caricare di nuovi significati. The Tiny Shadows Of Our Sublime Intimacy rappresenta l’episodio più lento e cupo di Tragedy of the Uncommons. Il finale è affidato all’inaspettata One Day Our Hearts Will Collide Again, in cui compare l’unico utilizzo del beat. Analizzandone il contesto – il legame con Il Gioko, il riferimento a Phenomena di Dario Argento, la dimensione onirica – risulta quasi impossibile non immaginare dei movimentati titoli di coda che chiudano un ipotetica pellicola dal finale beffardo. Tragedy of the Uncommons è una gemma di raro impatto che riesce a trattare dei sentimenti più forti, i quali lacerano la nostra esistenza quotidianamente e che determinano la sensazione di vivere la nostra, personale tragedia delle persone non comuni.
ENGLISH VERSION
listen: https://soundcloud.com/violet-poison/diana-berti-tragedy-of-the-uncommons-cuss-fetish
buy: http://cussfetish.bigcartel.com/
TRACKLIST
01 The Secret Garden Inside Our Lives
02 The Wonderful Illusion You Made Me Live
03 It Will Hurt Me If You Vanish
04 Our Unrational Mysterious Attraction
05 Our Hearts Were Broken By A Cold Data Transmission
06 A Fragile Bird Out Of The Nest
07 Your Precious Learnings To Get Me Some Self-Esteem
08 Our Little Shy Steps Together
09 I Can See The Universe Into Your Eyes
10 The Tiny Shadows Of Our Sublime Intimacy
11 One Day Our Hearts Will Collide Again
“The metaphysicals and spirituals of Love”
Diana Berti is the last (yet) musical expression of Francesco Baudazzi, a musician / anarchist / nostalgic artist from La Spezia, best known as Violet Poison. His releases span a huge amount of influent and important labels. Tragedy of the Uncommons is the debut tape of the new alias, while more news appeared on the official soundcloud page (where is possible to listen to two tracks out of the tape). The label on which is out (release date: last Halloween, a week ago) is the US Cuss Fetish, who has released about 15 tapes overall. The artworks are characterized by the use of Pink / Violet colour and a dark, black signature. Kind of a perfect matching with Violet as in Violet Poison, reminding of femininity and sensuality.
“Diana Berti is Alessandra Acciai in the movie “Il Gioko” (1989), a thriller by Lamberto Bava shot for Reteitalia“. These are some additional informative words provided to us by Francesco Baudazzi himself, and they help in addressing the user towards the optimal experience of listening to the tape: “I was fascinated by Berti’s fragility [] [she] lacks self-esteem and she’s mocked and avoided by her fellow countrymen and countrywomen just because she had a nervous breakdown (a reference in the album title, “Tragedy of the Uncommons”)”. Some tracks (11 total tracks for about 47 minutes) feature dialogues taken from the movie, heavily distorted through the use of delays and reverberations. They stand both for underlining the most dramatic moment in the record and to define a plot of events inside it. It’s even possible to think Tragedy of the Uncommons as the soundtrack of an imaginary oniric b-movie from the end of the 80s: the most strong example to bring along is the surprisingly animated ending of the tape (One Day Our Hearts Will Collide Again) – let’s talk about that later in the review, however.
“[she] lacks self-esteem and she’s mocked and avoided by her fellow countrymen and countrywomen”
The release portraits an ambient / synth-etic, beatless wandering (except for the last track, as mentioned before). The main instrument is the sequencer who builds a sort of unbreakable and cloudy smokescreen returing on cycles, obsessively. “I liked this cyclic nature, these rhythmic melodies in a minimalist interpretation, with subtle and imperceptible variations. Dorian scale, Korg Poly 800, some distortion, reverb, delay and some low-pitched ring modulation to create rhythmic articulation”. The source of inspiration for the artist are Suzanne Ciani (Seven Waves, 1982), Erik Satie (Gymonopédies), Enno Velthuys, plus “commercial jingles from 80s TV shows” and some reference to Giallo movies such as Phenomena by Dario Argento.
The characterizing colour is Pink, this time. The music is deprived by the sensual/sexual connotation of Violet, and the artist wants to tell us about the Metaphysics and spirituality of Love. The tracks’ titles are very explicative and express deep feelings of tenderness and veneration. This tape portraits – sometimes bringing the listener to feel distressed – something that could, at first sight, appear really distant from the average idea of Love and complicity. However, going into deeper analysis and managing to identify ourselves with the artist, the bond between sound and feeling is so self-evident that it could be totally overwhelming. Tragedy Of The Uncommons is the End transposed into music. It’s the extrication of truthful Love and the awareness of Nothingness. That’s Love in its essence, effectively Real, therefore unreal if related to what human beings are able to accept as True (denying Death). The tape is the meticulous description of the ideal representation of Love as it would have appeared in the Hyperuranion.
[Dino Campana]
In a moment / The roses have withered / The petals fallen / Because I could not forget the roses / We looked for them together / We found the roses / They were her roses they were my roses / We called this journey love / With our blood and with our tears / We were the roses / That shone for a moment in the morning sun / We withered them in the sun among the brambles / The roses that were not our roses / My roses her roses / P.S. And thus we forgot the roses.
Dino Campana
This piece of poetry is featured in the opening track, The Secret Garden Inside Our Lives, defining an intimate atmosphere in which sound is filtered as a moon beam would through the windows of a dark room. The Wonderful Illusion You Made Me Live is a big dream impossible to get out of – neither we would want to, being trapped by seducing visions. A distorted crescendo brings It Will Hurt Me If You Vanish in: underwater melodies are enriched by metallic and scratchy features, maybe in order to stress the feeling of vanishing in a vortex. The acid rain in Our Unrational Mysterious Attraction shapes the most “Violet Poison-like” tape’s track (knowing who the artist behind Diana Berti is, is mostly impossible not to notice some similar aspects between the two aliases). In Our Hearts Were Broken By A Cold Data Transmission is possible to hear a ringing phone inside the rhythmic pattern, which is sampling probably the most tensed moment in Bava’s movie. Deeply broody is A Fragile Bird Out Of The Nest, in which the dialogues taken by the film are almost understandable.
Your Precious Learnings To Get Me Some Self-Esteem articulates in low-pitched, edgy funeral chimes, bringing the listener to feel uncomfortable. To a certain extent Our Little Shy Steps Together is quiet and placid, until it fades into I Can See The Universe Into Your Eyes which is one of the highlights of the record. I Can See The Universe is a dreamy, careless chant of Love. It is expressed through a 8-bit-like loop, featuring softly-out-of-tune hints that the focused listener easily manages to catch and possibly would load of new meanings. The Tiny Shadows Of Our Sublime Intimacy is the most slow-dynamics, dark episode in Tragedy of the Uncommons. The closure is occupied by One Day Our Hearts Will Collide Again – the only track in which the beat is used. Considering the scenario in which music on the tape has been produced – i.e. the close relationship with Bava’s Il Gioko, the reference to Phenomena by Argento, the strong oniric connotations – is fine to associate the track to some imaginary movie’s lively ending titles, erupting right after the quizzical final scene has been displayed. Tragedy of the Uncommons is a rare gem letting the listener face the strongest feelings of every-day life. The same ones that tear through our existence, and bring us to feel we’re living out our own personal tragedy of the uncommons.
[Il Gioko’s rape scene]
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