Come anticipato la scorsa settimana, siamo lieti di presentare oggi un nuovo full streaming: trattasi di 5 Haiku, il primo lavoro solista firmato Glauco Salvo. Il musicista romagnolo è metà del duo Comaneci, oltre ad essere un assiduo protagonista e frequentatore della scena indipendente italiana. Il vinile 12″ è già disponibile in preorder sul portale bandcamp dell’etichetta Kohlhaas, che ringraziamo di cuore per l’opportunità. L’ascolto sarà online sulle nostre pagine solo fino al 15 Settembre, appena in tempo per rendere indolore la fine della vostra estate e prepararvi alla vista di calmi scenari autunnali.
Qui sotto si trova il player dal quale si può ascoltare integralmente 5 Haiku, seguito da un commento sul disco arricchito da informazioni forniteci dallo stesso Glauco. Per qualsiasi altra informazione rimandiamo al sito di Kohlhaas. Buon ascolto!
Nel 2016, la label trentina Kohlhaas ha già proposto al pubblico tre validissime uscite, quali, in ordine cronologico, Istruttiva Serie di Nicola di Croce, Andante Plumbeo di Umanzuki, Calce di Stefano de Ponti e Nina Haab. La prima è un 12″ in 150 copie dell’artista veneziano, investigatore del rapporto tra suono e territorio, i cui protagonisti sono chitarra folk e field recordings: da essi nasce un continuo confronto sperimentale con il fine di ottenere una nuova riflessione sull’ambiente, una fresca estetica percettiva; Andante Plumbeo di Umanzuki (trio composto da Alessandro Iacopini, Brando Nencini, Tommaso Di Tommaso) è una single-sided tape che racchiude un’improvvisazione lunga 30 minuti, incentrata su un concept ambient astratto e destrutturato; Calce, invece, è il frutto dello sforzo trans-disciplinare di Nina Haab e Stefano de Ponti, rispettivamente visual artist svizzera e musicista milanese: il loro lavoro è una raccolta di testimonianze vocali degli abitanti di Les Fours-à-Chaux a Saint-Ursanne, tramutati in materiale audiovisivo arricchito da immagini, interviste, documenti e soundscapes.I cinque pezzi di questa quarta uscita Kohlhaas nel 2016, la nona in totale sul catalogo, sono invece stati composti e suonati da un solo musicista, Glauco Salvo appunto, usando banjo, e-bowed zither e dispositivi di riproduzione del suono, senza ricorrere ad alcuna sovraincisione. Il disco è stato registrato nel Novembre 2015 da Attila Faravelli in due sessioni distinte, rispettivamente ad Acquacheta / Ca’ del Rospo [San Benedetto in Alpe] e Villaneta [Campigna]. Il mastering è a cura di Giuseppe Ielasi ed il missaggio / editing a cura dello stesso Glauco. 5 Haiku è disponibile in un edizione di 300 copie, impreziosite dalla deliziosa artwork sbalzata in rilievo di Clio Casadei, che già anticipa le atmosfere / impressioni orientali richiamate dal lavoro.
L’esperienza musicale ultradecennale di Glauco Salvo si è divisa tra gli indimenticabili Comaneci assieme a Francesca Amati, una miriade di partecipazioni e apparizioni [Amycanbe, Ronin, Above the Tree, …], e le sporadiche apparizioni di Of Rivers and Trains, alle quali è possibile far risalire esperimenti solisti dell’artista, in cui era utilizzata pressapoco la stessa strumentazione di 5 Haiku. Le quattro tracce del disco – Haiku 3 e Haiku 4 sono accorpate in un’unica entità – occupano poco più di 24 minuti, i quali ospitano ampi passaggi di silenzio sia nelle transizioni tra i pezzi che all’interno degli stessi. La loro funzione è quella di spostare “l’attenzione verso i dettagli del paesaggio, in un continuo ribaltamento dell’esperienza uditiva, tra ascolto musicale e percezione dell’ambiente” [via]. A conferma di ciò, durante l’estate hanno avuto luogo diverse riproposizioni live di 5 Haiku, come ad esempio a Le Serre Dei Giardini Margherita / Orto Magnetico e al Masetto – Valle di Terragnolo, in cui la musica si è diffusa nel corso di una passeggiata nel bosco: questo ha addirittura protetto i partecipanti da una piccola precipitazione piovosa di cui però non ha attutito i suoni, ampliando ulteriormente l’esperienza in ascolto.
Il lavoro di Glauco trae ovvia ispirazione dalla tradizione poetica giapponese dell’haiku, arrivando a declinarne le strutture formali e metriche. Ciò che viene adoperato massicciamente è il meccanismo essenziale stesso dell’haiku, ovvero quello del taglio, nel quale il suono del banjo o dello zither – che a tratti suona quasi come un koto – è via via giustapposto al suono di una cascata (Haiku 1), silenzi scricchiolanti (Haiku 2), o crescendo di rumore (Haiku 5). In conclusione, 5 Haiku è un lavoro gentile e delicato, perfettamente compiuto e bilanciato, fortemente segnato da una componente evocativa / suggestiva che contribuisce a renderlo pregevole: insomma, un disco – ed un’etichetta, Kohlhaas – che meritano quanta più attenzione e supporto possibile. Nell’ascolto, diffusione, e magari anche acquisto.
Chiudiamo menzionando l’attività dell’associazione indipendente MU fondata a Cesena nel 2016 proprio da Glauco Salvo, Giovanni Lami ed Enrico Malatesta, la quale “si impegna a presentare regolarmente [..] su tutto il territorio romagnolo concerti di alta qualità, performance, workshop ed ascolti guidati, coinvolgendo artisti, docenti e ricercatori italiani ed internazionali al fine di migliorare la circuitazione di proposte che non godono di tutela e continuità popolare e partecipativa, promuovendo l’ascolto come azione attiva su cui edificare una nuova discussione rispetto a fenomeni culturali liminali“. Per maggiori informazioni clickare qui. Support!
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